Lettera della Commissione Audit sul debito del Comune di Parma


Commissione Audit sul debito pubblico di Parma

Presentazione della “Lettera aperta sul debito di Parma”

lascuolasiamonoi/misc/file/Audit_LetteraAperta.pdf

La Commissione Audit sul debito pubblico di Parma chiede un'operazione di verità e giustizia sul debito pubblico del Gruppo Comune di Parma-Società partecipate, rispetto alle dichiarazioni trionfalistiche della Giunta Pizzarotti e alla finta e strumentale opposizione di gran parte delle forze politiche in corsa per il rinnovo del Consiglio comunale.

Le menzogne sul debito riguardano il suo presunto abbattimento (cospicuo per la giunta Pizzarotti, meno cospicuo per il PD in particolare): nessuno di loro ha però intenzione di denunciare il mancato accertamento della composizione del debito, della sua parte illegittima (in quanto frutto di speculazioni, corruzione e truffe, come emerge da i ben 7 indagini aperte dalla Magistratura), chi ne siano i responsabili, ma soprattutto quanto sia stato ingiustamente scaricato sui cittadini attraverso tasse, tariffe comunali altissime, privatizzazioni, tagli di servizi. Se sono stati pagati in larga parte i debiti del Comune (che erano la parte più irrilevante del debito) per effetto di disposizioni di legge (allentamento dei vincoli del Patto di stabilità), resta vero che:

- il debito bancario delle Società partecipate è aumentato di 12.751.000 euro,

- il patrimonio netto delle partecipate ha subito una perdita di quasi 14.900.000 euro;

- le società partecipate per le troppo elevate esposizioni bancarie, e le assenze di ricavi operativi ricorrenti, hanno ricevuto continui supporti finanziari da parte del Comune.

Infatti i soldi dei cittadini sono stati risucchiati dalla voragine delle partecipate: il Comune ha trasferito a esse tra il 2012 e il 2015 ben 162 milioni di euro, pari al 27% delle tasse versate dai cittadini.

Il Comune di Parma nel quadriennio 2012-2015 ha incassato in tutto 597,5 milioni di euro attraverso tasse e imposte comunali: nel 2014 ogni cittadino ha corrisposto ben 941 euro di tasse, la leva fiscale più alta in assoluto di tutti i Comuni dell’Emilia-Romagna fra i 50.000 e i 200.000 abitanti e ben al di sopra della media nazionale (650 euro pro capite). Nel 2011, con 474 euro pro capite, erano invece i meno tassati in assoluto fra i cittadini dei Comuni equiparabili in Regione. Oltre a ciò il Comune di Parma ha ceduto patrimonio immobiliare e soprattutto azioni IREN, perdendo oltre il 4% del suoi pacchetto azionario e con ciò indebolendo il controllo pubblico della società. Per la ristrutturazione del debito della holding comunale STT, non solo il Comune non ha aperto una vertenza con le banche per ridurne le ingiustificate pretese (finanziamenti erogati in assenza di garanzie, sovra-stima dei terreni SPIP, etc.), ma addirittura sono state forniti in garanzia alle banche patrimonio immobiliare e milioni di azioni IREN: ieri ben 18 milioni di azioni sono passate dalle mani pubbliche a quelle delle grandi banche che, per pubblica ammissione dell’amministratore delegato di STT, ,«non ci hanno rimesso quasi nulla». Bella ristrutturazione del debito! Le tasse dei cittadini sono invece aumentate in quattro anni del 100%.

La Commissione Audit sul debito pubblico di Parma chiede pertanto che venga istituita una COMMISSIONE DI INCHIESTA pubblica e popolare sul debito, che indaghi sulla sua parte illegittima, allo scopo di non farlo pagare ai cittadini e di porre fine alla privatizzazione di beni e servizi, che si configura come un pesante attacco ai diritti inalienabili delle persone.

Per saperne di più, leggi la “Lettera aperta sul debito di Parma” e firmala per sostenere Commissione Audit di Parma:

www.liberacittadinanza.it/petizioni/lettera-aperta-sul-debito-pubblico

In tal modo sarà possibile esercitare quella forma di partecipazione e di controllo sulle scelte che farà la futura Amministrazione comunale e costruire dal basso, attraverso la diretta partecipazione popolare, un modello diverso e alternativo di città, contro le speculazioni e gli interessi di pochi, in difesa del preminente bene collettivo.


Dal Consigliere e Presidente del Consiglio Comunale Marco Vagnozzi:

Buon pomeriggio a tutti,

ho letto il documento e non posso non esporre alcuni dati e considerazioni.

Ho verificato solo alcune informazioni come ad esempio il patrimonio netto di ASP che è di 27.117.897 al 31/12/2015, mentre loro scrivono che è di 24.677.000. Quindi in realtà è di 2.440.897 superiore. Oppure SMTP cha ha al 50% e quindi ha un patrimonio netto (anno 2015) di 18.789.160,5 ma nel 2011 aveva un patrimonio netto totale di 31.616.000 (15.808.000 in quota Comune) e non 19.423.620 come indicato nel testo. Quindi 3.615.620 in meno nel dato di partenza.  Oppure in TEP dove è vero che c’è stata una riduzione del patrimonio netto ma si è omesso di dire che le disponibilità liquide nei depositi bancari sono passate da 6.563.213 a 15.050.187!


Non ho proseguito verificando tutto per non perdere tempo inutilmente. Va bene avere opinioni politiche differenti, ma la vostra relazione contiene affermazioni false e vista la formulazione che aggrega pere con mele, non ho problemi a definirla quanto meno sciatta. Un minimo di rigore ed il rispetto della verità sono punti di partenza imprescindibili.


Questi errori nei dati mi fanno sorgere una domanda: sono frutto di una totale incompetenza/negligenza oppure derivano da malafede?


Per quanto riguarda la tassazione è ovvio che a parità di percentuale di imposte (addizionali IRPEF ecc) città che hanno un reddito medio pro-capite più elevato abbiano introiti maggiori. Tutti i Comuni sono stati costretti dalle manovre dei Governi ad aumentare le percentuali di tassazione.


Le azioni Iren erano state messe a garanzia del debito di STT dall’amministrazione Vignali e non dalla nostra amministrazione. Sia chiaro però che affermare: “Per la ristrutturazione del debito della holding comunale STT, non solo il Comune non ha aperto una vertenza con le banche per ridurne le ingiustificate pretese (finanziamenti erogati in assenza di garanzie, sovra-stima dei terreni SPIP, etc.), ma addirittura sono state forniti in garanzia alle banche patrimonio immobiliare e milioni di azioni IREN: ieri ben 18 milioni di azioni sono passate dalle mani pubbliche a quelle delle grandi banche che, per pubblica ammissione dell’amministratore delegato di STT, ,«non ci hanno rimesso quasi nulla». Bella ristrutturazione del debito! Le tasse dei cittadini sono invece aumentate in quattro anni del 100%.”

E’ assolutamente FALSO! Le azioni di responsabilità sono state avviate sia in Comune che nelle partecipate. Forse siamo l’unico caso dove un Sindaco è stato chiamato a pagare: vedere Vignali. Per gli amministratori delle partecipate precedenti stiamo portando avanti le cause nei tribunali dove la Magistratura, organo terzo ed imparziale, sta valutando caso per caso. Chiedo se avete anche qui esempi concreti migliori del Comune di Parma da citare.


Per quanto riguarda la ristrutturazione del debito faccio presente che le banche hanno rinunciato, dietro richiesta delle diverse partecipate, a circa 25MILIONI DI EURO!!!! (Stu Stazione, MetroParma, CAL) e questo grazie al lavoro del dottor Bussolati, dei dipendenti del Comune e delle partecipate, degli assessori Capelli e Ferretti.

Perché vedete, nella vita c’è chi parla e scrive a vanvera, ma ci sono anche persone che lavorano e portano a casa i risultati.

Per chi volesse analizzare veramente i bilanci del Comune

http://www.comune.parma.it/comune/Amministrazione-Trasparente_Bilanci/bilancio-preventivo-e-consuntivo_m82.aspx

e delle partecipate

http://www.servizi.comune.parma.it/societa/partecipazioni/raggruppamenti.asp?page=1&menu=1&IdVoceMenu=31&IdVoceMenu=31

Può sempre farlo direttamente visto che li pubblichiamo tutti. 


Senza polemiche, vi invio i più cordiali saluti

Marco Vagnozzi


Giordano Mancastroppa-maestro

Stimato cons. Vagnozzi (e membri della lista Salviamo al Costituzione-Parma)

mi permetto di scrivere poche righe dall'altra parte dell'oceano,
lontanissimo dalle battaglie politiche che stanno infiammando in queste settimane la città.

Non sono mai stato membro della Commissione Audit, non so quale sia la composizione attuale, ma ricordo uno delle prime assemblee pubbliche, sotto la barchessa del Bizzozzero, in cui alcuni componenti della maggioranza che ha guidato il Comune in questo quinquennio davano ampia disponibilità ad essere parte della Commissione, per dare sostanza, dati ed appoggio politico ad un lavoro fondamentale per la cittadinanza:
1) Capire l'entità del debito
2) Separare debiti legittimi e fraudolenti
3) Suggerire strade per la rinegoziazione del debito, affinchè venissero sollevate risorse per i servizi alla persona e per non punire doppiamente la cittadinanza.

Non ho le competenze per spulciare all'euro i dati forniti dalla Commissione Audit, nè per confrontarli con quanto indicato nei link del Comune di Parma, citati.
Neppure per capire se il sito a cui rimanda il Portale del Comune di Parma per il bilancio di fine mandato:
http://www.direfarecontare.it/
sia di parte o meno, se sia obiettivo o meno, con dati corretti o meno.

Non so fare questi controlli, nonostante la trasparenza sembri esserci.
Ed ho il dubbio che neppure molti cittadini lo sappiano fare.

E voteranno come potranno. Tra le opzioni possibili e le informazioni a loro portata.
Operazione che grazie al cielo, per questo quinquennio, mi è stata risparmiata dalla geografia.

Mi piacerebbe però, come cittadino di Parma, e del mondo, che si smettesse di tirare i dati sempre dalla propria parte (o sbatterli in faccia in modo strumentale, da parte di tutti), e si cercasse di andare al cuore del problema, trovando risposte politiche VERE.

- Il debito in che parte era legittimo o meno?
- Cosa gli interessi e la restituzione del debito hanno impedito di fare, a favore dei più deboli?
- Chi si è beneficiato del debito e dei motivi per cui è stato contratto?
- Cosa si mette in piedi per tutelare i cittadini, dagli errori passati e da quelli presenti e futuri?
- La cessione di quote di capitale di aziende strategiche (Iren, ecc., che definire pubbliche è veramente azzardato, visti gli interessi in gioco) è una scelta obbligata o una scelta, semplicemente, politica? La cittadinanza ci perde o ci guadagna, nel lungo periodo?


Sono perfettamente consapevole che per scrivere trenta righe al computer ci vogliono dieci minuti (il report della Commisione Audit mi pare molto di più), mentre per amministrare ci vuole pazienza e competenza, senso di responsabilità e di realtà.
Per cui è impossibile emettere giudizi sommari (così come giustificazioni parziali).

La nuova amministrazione spero sappia prendere in mano questi temi con decisione e chiarezza.
Chiunque essa sia.
Magari avendo chiarito prima di essere votata quale saranno le proprie scelte strategiche, su questi punti.

Auguro a tutti e tutte coloro che ho conosciuto in questi anni nella Scuola Siamo Noi e nel Comitato Salviamo la Costituzione, che so si stanno candidando in varie liste, di trovare compagni/e di strada che condividano impostazioni chiare e definite, non a difesa di interessi consolidati, ma di chi nella città fa più fatica.

Saranno loro, più che i dati, a misurare se la politica saprà dare risposte o meno, se i dati erano veri o meno.

Un saluto ed un abbraccio a tutti/e

Giordano



Carissimi,

provo un'altra volta a fare chiarezza:
Mi piacerebbe però, come cittadino di Parma, e del mondo, che si smettesse di tirare i dati sempre dalla propria parte (o sbatterli in faccia in modo strumentale, da parte di tutti), e si cercasse di andare al cuore del problema, trovando risposte politiche VERE.

- Il debito in che parte era legittimo o meno?
Caro Giordano, per prima cosa tu e la commissione Audit dovreste dire in modo chiaro ed esplicito cosa intendete per debito illegittimo. Però tenderei a rispettare la Costituzione ed il diritto italiano: è l'accusa che deve portare le prove. Cioè, secondo me, è scorretto partire dal presupposto che il debito sia illegittimo. Il debito illegittimo dovrebbe essere il risultato di prove, di argomenti e di ragionamenti. Solo alla fine di questi si può definire per deduzione che è illegittimo. Invece qui qualcuno lo definisce a prescindere, tipo Ghirarduzzi che a prescindere stabilisce che il debito dei piccoli imprenditori va bene, quello dei grandi e delle banche no. 

- Cosa gli interessi e la restituzione del debito hanno impedito di fare, a favore dei più deboli?
Tante cose. Non solo per i più deboli ma per tutti i cittadini. Noi solo nel 2013 siamo riusciti a pagare le asfaltature e manutenzione strade che erano state fatte negli anni 2010, 2011 e 2012. Nel 2013 abbiamo pagato fornitori arretrati per oltre 80milioni di euro. 
Sia chiaro però una cosa: "non è giusto vendere la casa per andare a cena fuori tutte le sere". Nelle amministrazioni precedenti si sono venduti immobili utilizzando il 50% di quelle entrate (consentito dalla legge) per utilizzarle nella spese corrente (servizi). Significa che i cittadini di Parma (alcuni) hanno beneficiato di servizi, in particolare welfare, che altrimenti non avrebbero potuto avere. 
Questo è stato detto più volte da noi ma sembra che le cose che non piacciono vengano facilmente rimosse dalla memoria. 
Dico qualche cifra così ci capiamo. Quando furono venduti gli immobili di strada dei mercati ecc, furono venduti per oltre 22milioni di euro. Quell'anno la spese per il welfare aumento di oltre 8 milioni di euro. Questa operazione però può essere fatta solo una volta. Poi non puoi spendere quella cifra tutti gli anni perchè non è sostenibile, oppure devi vendere ogni anno immobili per oltre 20milioni di euro. 

- Chi si è beneficiato del debito e dei motivi per cui è stato contratto?
Finché il debito non è ripagato direi che sono in pochi a dire di averne beneficiato. 

- Cosa si mette in piedi per tutelare i cittadini, dagli errori passati e da quelli presenti e futuri?
Innanzi tutto la trasparenza. Aver reso pubbliche le determine dirigenziali ha fatto avere un controllo a tutti di come effettivamente venivano spesi i soldi. In realtà occorrerebbe anche che l'informazione svolgesse il proprio ruolo. 
Non credo poi che, con le leggi attualmente in vigore, si potranno più spendere o impegnare quell'ammontare di soldi sperperato precedentemente. 


- La cessione di quote di capitale di aziende strategiche (Iren, ecc., che definire pubbliche è veramente azzardato, visti gli interessi in gioco) è una scelta obbligata o una scelta, semplicemente, politica? La cittadinanza ci perde o ci guadagna, nel lungo periodo? "

Forse non è chiaro e quindi devo ribadirlo per l'ennesima volta che le azioni Iren erano state messe a garanzia dall'amministrazione Vignali. Cosa significa? Significa che le banche avevano delle garanzie da poter far valere! E' chiaro? Cioè le banche con quella garanzia potevano dire: non ci ripaghi allora io mi prendo le azioni che mi spettano per pari valore. Capite bene che le scelte non sono tante: o decido io come e quando venderle, oppure chi ha la garanzia nel momento della scadenza se le prende. 
Per quanto dice Ghirarduzzi su Fiere di Parma spa (e non ENTE FIERE da mò!) è bene ribadire che un anno fanno utili ed un anno fanno perdite... come è accaduto 3 anni fa che persero oltre 3 milioni di euro. Anche negli anni in cui fanno utili, il Comune e gli altri soci NON HANNO MAI BENEFICIATO DI UN SOLO EURO DI UTILE!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
Questo perché Fiere di Parma spa usa gli utili non per dividerli tra i soci ma per ripagare le perdite dell'anno prima e per fare gli investimenti per gli anni successivi. 

Per quanto riguarda l'usura: Visto che Ghirarduzzi fa parte del comitato anti usura della Prefettura di Parma potrebbe dirci quante persone o banche sono state condannate per usura anche dietro le vostre segnalazioni. Forse sarebbe utile per capire l'incidenza tra denunce per "presunta" usura ed usura effettiva

Considerazioni su quanto detto da Ghirarduzzi su chi ha i debiti ha il coltello dalla parte del manico:
1) Ah bhè allora la Raggi e l'Appendino hanno un cannone dalla loro parte!
2) Ho sempre preferito non fare debiti, quindi sono un cretino ma giuro che me ne vanto!
Ad majora


 






Articolo tratto da: Istruzione: bene comune - http://www.rknet.it/lascuolasiamonoi/
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