A proposito di discrezionalità dei Dirigenti Scolastici- il caso della D.D. Bandiera di Parma


di Giordano Mancastroppa

maestro elementare Scuola Corazza- Parma


              Mentre si discute del DDL 2994 e delle modifiche che questo introdurrà nella scuola italiana, ognuno di noi fa i conti sulla propria realtà scolastica e si chiede se queste novità che il Governo vuole introdurre miglioreranno o meno la scuola che viviamo giorno per giorno.

Per essere concreti, vi parlerò della risposta che il Dirigente Scolastico della mia scuola mi ha appena consegnato.

Avevo chiesto (con richiesta di accesso agli atti, perché in altro modo si era sempre negato), di prendere visione del Questionario di Valutazione dell’Istituto, che la scuola avrebbe dovuto inviare entro il 28 febbraio 2015.

Il Dirigente, dopo la richiesta di precisazione e la mia precisazione risponde oggi:

http://www.rknet.it/lascuolasiamonoi/sections/Materiali/Autovalutazione_DDBandiera/Risposta%20Dirigente%20DDBandiera%20-%20richiesta%20dati%20Questionario.pdf

che “il Questionario Scuola I e II Ciclo è stato rivolto ai dirigenti scolastici, i quali sono chiamati ad inserire dati di propria competenza, in un documento che non rientra negli obblighi di trasparenza amministrativa”.

Credo che tale risposta la dica lunghissima sulla “cultura gestionale” che un certo tipo di Dirigente Scolastico sta tentando di mettere in atto nelle nostre scuole. Non mi riesco neppure ad immaginare cosa potrebbe fare con le norme proposte dal Governo nel DDL.

Io sono membro del Comitato di Autovalutazione di Istituto, dovrei collaborare ed avere la responsabilità della redazione del Rapporto di Autovalutazione, ma non posso avere accesso ai dati del Questionario, secondo questo Dirigente, che cita decine di commi di legge nella sua risposta (lascio a voi giudicare se con merito o meno).

Molto bizzarra come idea di partecipazione e di democrazia!

Dobbiamo redigere un Rapporto di Valutazione sulla nostra scuola, e definire gli obiettivi di miglioramento futuri, e non possiamo neppure condividere i dati di partenza!

Immaginiamoci cosa succederà quando questo stesso Dirigente dovrà definire chi saranno i propri collaboratori, chi meriterà o meno il fondo per i “meritevoli”, come scegliere i docenti per il proprio organico funzionale, come definire che tipo di Progetto redigere per lo sviluppo futuro del Piano dell’Offerta Formativa, supportata dall’organico funzionale….

Lo stesso Dirigente che non convoca più staff per evitare i membri di cui è composto, che firma Contratti di Istituto (soldi dei lavoratori), contraddicendo ciò che i lavoratori hanno votato nei loro organi, che impedisce di mettersi in contatto con i Revisori dei Conti per presentare esposti, che assegna incarichi con consulenti esterni in forma discrezionale, usando i soldi della scuola e penalizzando le competenze interne, da consultare in forma obbligatoria per legge.

Lo stesso Dirigente che si aggrappa a queste ridicole risposte, senza neppure rendersi conto della surrealità della situazione e dei propri comportamenti, illudendosi così di poter manifestare un minimo di potere e di autorità, ma distruggendoli di fatto con le proprie azioni.

Se già viviamo in un regime discrezionale, in cui un Dirigente può rispondere ciò che vuole, può convocare o disdire la convocazione degli Organi Collegiali a seconda delle proprie convenienze, senza che nessun organo superiore gli obietti nulla (il Dirigente Provinciale ha declinato l’incontro richiesto, quello Regionale ha risposto che i Dirigenti Scolastici sono Autonomi e che si possono agire solo azioni presso la magistratura…), quale futuro aspetta le nostre scuole, in merito a democrazia interna?






Articolo tratto da: Istruzione: bene comune - http://www.rknet.it/lascuolasiamonoi/
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