Sostegno: con l'USR Lombardia non si può parlare


 sostegnonotagli@yahoo.it
Inviato: Sabato 29 Ottobre 2011 15:32
Oggetto: Incontro con il direttore del 2 novembre

Gentile dottor Volonté,
Chiediamo di parlare di diritti, ci proponete di parlare di singole situazioni. Ci ripetete più volte che la possibilità stessa di un incontro è vincolata alla preventiva segnalazione, e documentazione scritta, di specifiche esigenze. Altrimenti la vostra porta resterà chiusa. Non ci pare elegante e forse è sintomatico di una visione abbastanza eccentrica del rapporto tra istituzioni e cittadini.
Per il rispetto che dobbiamo al Vostro Ufficio pensavamo che Vostro compito fosse affrontare in modo serio ed efficace l’organizzazione del sistema scolastico lombardo nel suo complesso, seguendo regole ben precise e ponendo attenzione agli effettivi bisogni e non già all’ordine con il quale file di genitori e docenti si presentano alla vostra porta. In tal senso illustrare “preventivamente singole situazioni in dettaglio”, come voi ci chiedete, è opera superflua; riproposizione di un meccanismo da tardo impero gratificante, forse, per i filantropi, ma alquanto penoso per chi è costretto a genuflettersi al loro cospetto.
Le situazioni, tutte, ad una ad una, sono già presenti nei vostri fascicoli e nei vostri computer. Analizzarle e dare opportune e tempestive risposte ai bisogni di ognuno è, da parte vostra, non già un generoso omaggio, ma un preciso dovere.
Per organizzare il complesso dell’intervento di sostegno nelle scuole statali lombarde avete predisposto a fine luglio un organico che presentava evidenti e gravi lacune. Di tanto il nostro gruppo, nel suo piccolo, ha già provato a suo tempo a discutere con il Vostro Ufficio.
In particolare, il 7 agosto, abbiamo inviato all’USR Lombardia una nota nella sottolineavamo che, sulla base della Vostra delibera, “in media ogni allievo milanese con disabilità avrà diritto a meno di sette ore (6,7) di sostegno a settimana, poco più di un’ora per ogni giorno di scuola…” e ancora che “In presenza di problematiche gravi la situazione rischia di precipitare. Di contro, casi considerati più lievi rischiano di essere abbandonati a se stessi, per far fronte alle situazioni più critiche”. Ci permettevamo ancora di notare che, applicando la legislazione vigente e gli stessi parametri previsti dalla manovra economica del ministro Tremonti (una media di un insegnante di sostegno per ogni due alunni con disabilità), avreste dovuto prevedere in Lombardia 3613 docenti di sostegno in più.
Ciò che chiediamo, quindi, lo trovate già espresso nelle conclusioni di quella comunicazione:  “Il gruppo sostegnoNOtagli, composto da genitori, docenti ed educatori, si augura che l’USR Lombardia voglia rimediare alla situazione, integrando opportunamente gli organici, prima dell’inizio dell’anno scolastico. Vigileremo inoltre affinché non si provi ad alimentare una “guerra tra poveri”, garantendo i diritti di chi ha fatto o saprà far valere le proprie giuste ragioni, ma soltanto trasferendo su questi le già esigue risorse destinate ad altri”.
A fine settembre, poi, abbiamo di nuovo chiesto un incontro, consegnando nelle mani del dottor Colosio un appello che era anche una formale richiesta di incontro. In detto appello ci paiono chiaramente espressi i temi che intendevamo affrontare, laddove scriviamo che “Al fine di conoscere quale prospettiva l’amministrazione scolastica intende offrire ai bambini e ragazzi con disabilità, genitori, docenti ed educatori chiedono un incontro urgente con la dirigenza dell’USR Lombardia in merito al rispetto di quanto sancito dalla Costituzione dello Stato Italiano alla Convenzione ONU sui diritti delle persone con disabilità”.
Vista la vostra insistenza sui singoli casi, poi, vi abbiamo fatto sapere che non escludevamo la presenza di genitori che vivono con particolare disagio l’emergenza di questo anno, ma, in quanto gruppo che raccoglie oltre 160 tra genitori e docenti,  non siamo mai venuti meno al proposito di parlare della tematica "sostegno" in Lombardia nel suo complesso e di rispetto dei diritti.
Conosciamo le obiezioni che ci vengono mosse ogni qualvolta proviamo a parlarne. Sappiamo che c’è la crisi e che i nostri figli e/o i nostri alunni sono un costo. Anche i Vostri stipendi lo sono, ma non per questo Vi chiediamo di privarvene. I diritti, in genere, hanno dei costi, ma pensare di mutilarli per risolvere il deficit nazionale costituisce un grosso passo indietro sul cammino di una civiltà.
Sappiamo pure che diversi, anche dal Vostro ufficio, hanno lasciato intendere in modo più o meno esplicito che la situazione sia divenuta insostenibile non già per una consolidata abitudine, da parte della pubblica amministrazione, di ignorare le motivate e documentate richieste di Scuole e ASL, ma perché ci sarebbe chi abusa del “privilegio” di ottenere una certificazione di disabilità. Anche di questo ci avrebbe fatto piacere parlare di persona. Se ciò non sarà possibile, bene, ne prenderemo atto, così come abbiamo preso atto del fatto che ritenete le nostre istanze così tanto importanti da aver pensato di affrontare il 2 novembre la soluzione di problemi che nemmeno sarebbero dovuti sorgere il 12 settembre. Troveremo sedi e momenti più opportuni per poter tornare su questi argomenti.
ciò detto,
per il rispetto che dobbiamo a quei genitori interessati a partecipare all’incontro per parlare del problema dei propri figli e a quei docenti che ritengono i propri alunni penalizzati dai tagli,Vi chiediamo di comunicarci se l'incontro previsto per il 2 novembre, negato di fatto al nostro gruppo, potrà tenersi con loro a titolo strettamente personale.
Distinti saluti
I genitori, gli educatori e i docenti del gruppo SostegnoNoTagli – Milano sostegnonotagli@yahoo.it





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