Senza prezzo. Anzi comunista


Senza prezzo. Anzi comunista
17/04/2011

      Non sono a sua disposizione, egregio Presidente del Consiglio. Non sono un prezzolato che partecipa ai suoi bunga bunga di notte, o ai suoi vota vota di giorno. Non sono in vendita.
      Ho una dignità che il suo denaro non può comprare. Ho una libertà di pensiero troppo grande per essere ospitata nella sua casa delle libertà e non sono pecora per il suo popolo di presunte libertà. Insegno ciò che so e ciò che vale.
      Se lei non c’è, pazienza. Vorrà dire che merita di essere ignorato o non vale.
      La cattedra non è una ribalta per sketch politici di parte, non è uno spazio pubblicitario alla sua mercé.
      La scuola, se lo lasci dire, è cosa troppo seria per affidarla alle sue battute. Si dedichi alle barzelle oscene, alle meteorine, alle vallette, alle ministrine. E quando parla di me e della scuola, lo faccia con rispetto.
      Sono un servitore dello stato, non uno che si serve dello Stato. Ricopro un incarico pubblico per merito e con onore.
      Non sono stato nominato da lei né adescato da Mora o Fede. Quindi, non sono a sua disposizione.
      Ho cura dei miei alunni. Non lascio che si scorga mai la mia preoccupazione per il loro futuro revocato, né che traspaia la mia vergogna per la classe politica che abbiamo e tanto meno la pena per una scuola pubblica abusata dal suo livore, dai tagli punitivi, dalle diffamazioni reiterate e immotivate.
      Anche per questo, si rassegni. Sarà pure uno straordinario affabulatore, il principe di seduttori, ma non ha niente, proprio niente, che mi piaccia.
      Se questo basta per essere comunista, ebbene sì, lo sono.

      Prof. Gianfranco Pignatelli

lapoesiaelospirito.wordpress.com/2011/04/18/vivalascuola-79/


Gentile collega,
vivalascuola di questa settimana era stata pensata come un festoso omaggio
alla scuola pubblica: alcuni poeti contemporanei raccontano come un
insegnante abbia contribuito ad accendere in loro la passione per la poesia.

Ma l'ultima esternazione del Presidente del Consiglio contro gli insegnanti
colpevoli di essere tutti "comunisti" ha caricato di un significato
ulteriore queste testimonianze.

Esse diventano una oggettiva difesa della scuola pubblica contro chi la
vorrebbe affossare, sono la dimostrazione che non si trascorrono inutilmente
ore ed ore nelle aule scolastiche e che, tra una lettura e un esercizio,
un’interrogazione e una traduzione, un riassunto e una parafrasi, a un certo
punto, succede qualcosa di importante per la nostra formazione e per la
nostra vita. E rimarrà sempre un segno.

La puntata, completata delle notizie della settimana scolastica, si può
leggere qui:

http://lapoesiaelospirito.wordpress.com/2011/04/18/vivalascuola-79/

Vivalascuola tornerà il 2 maggio. Per intanto, grazie dell'attenzione, e un
cordiale saluto.

E tanti auguri di buone feste.

Giorgio


Articolo tratto da: Istruzione: bene comune - http://www.rknet.it/lascuolasiamonoi/
URL di riferimento: http://www.rknet.it/lascuolasiamonoi/index.php?mod=read&id=1303658365