www.rai.tv/dl/RaiTV/programmi/media/ContentItem-a6f79bb5-1fe7-40e1-95d8-1f4d9ca08050.html Il Direttore Generale Giuseppe Colosio non la racconta tutta! Il 7 aprile il Direttore Generale dell’Ufficio scolastico Regionale della Lombardia Giuseppe Colosio ha pubblicato un comunicato stampa dal titolo “SOSTEGNO: NON TAGLI MA INCREMENTO DI POSTI”. Riservandoci di tornare quanto prima su altre interessanti osservazioni contenute nel comunicato del Provveditore, quali il tentativo di sottovalutare il ruolo del Sostegno ai fini dell'integrazione, proviamo in questa sede a ragionare sul solo dato numerico. Ma quanti sono questi posti in più: tanti, pochi, il giusto? In Lombardia nell’a.s. 2009/2010 le/gli alunne/i con disabilità erano 26.738, i docenti di sostegno 11.552 e il rapporto alunni/docenti 2,3. All’epoca per effetto della legge finanziaria 2008 non erano ammessi posti in deroga, poi la norma è stata ritenuta incostituzionale e per questo dall’a.s. in corso è stato possibile attivarne. In Lombardia nell’a.s. 2010/2011 le/gli alunne/i con disabilità sono 28.148, i docenti di sostegno inizialmente erano 11.664, ma con l’attivazione di 554 posti in deroga sono adesso 12.218. Per effetto di questi ulteriori contratti precari, attivati paraltro ad anno scolastico abbondantemente iniziato, il rapporto alunni/docenti è passato da 2,4 a 2,3. Alla fine si è quindi raggiunto il rapporto dell’anno precedente. L’aumento di 664 posti ha quindi modificato la situazione? NO! Il rapporto alunni/docenti dovrebbe essere pari a 2: altro che 664 posti in più, l’incremento per essere significativo sarebbe dovuto essere di 2.522 posti! Nell’a.s. 2009/2010 a livello nazionale i docenti di sostegno erano in tutto 90.469. La legge n. 122/10 ha vietato l’aumento di tale numero nell’a.s. 2010/2011 dando solo la possibilità di attivare posti in deroga “esclusivamente nelle situazioni di particolare gravità”. E per il prossimo anno scolastico? Per il momento sappiamo solo che a livello nazionale l’organico di diritto per il sostegno sarà uguale a quello dello scorso anno, cioè 63.348 posti, ma non sappiamo se l’organico di fatto permetterà di raggiungere perlomeno quota 90.469 o magari anche di superarla, visto che numerosissime sentenze hanno imposto al MIUR di riconoscere un adeguato numero di ore di sostegno per alunno. In Lombardia l’organico di diritto passerà da 6.578 a 6.528 posti, cioè già in partenza ci saranno 50 posti in meno. Come mai il Direttore Generale Giuseppe Colosio nel suo comunicato non ha citato questo dato? Come mai non ha annunciato quanti posti di sostegno il Ministro Gelmini assegnerà in tutto alla Lombardia per il prossimo anno? Approfittiamo dell’occasione per invitare il Direttore Generale Giuseppe Colosio ad avviare al più presto un monitoraggio per stabilire quante e di quale ordine e grado di scuola sono le classi che: 1. accolgono più di un/una alunno/a con disabilità; 2. accolgono alunni con disabilità e sono composte da un numero di alunni superiore a 20. Milano, 10 aprile 2011 Retescuole http://www.istruzione.lombardia.it/sostegno_2011/ Comunicato stampa In merito all’attribuzione delle risorse di sostegno e alle problematiche relative, spiace dover prendere atto del fatto che da parte di qualcuno attraverso organi di stampa è attribuita all’Ufficio scolastico regionale disattenzione o, peggio, un atteggiamento discriminatorio nei confronti dei bambini e dei ragazzi con bisogni speciali. Questa Direzione considera l’inserimento degli alunni disabili nelle classi una conquista di civiltà che giustamente caratterizza la scuola italiana e che vede anche nella realtà lombarda modelli di eccellenza, basati sulla professionalità e sull’impegno di tanti operatori scolastici. Per questo ha sempre garantito la realizzazione delle esperienze di integrazione, supportando opportunamente le scuole sia con adeguate dotazioni di organico sia con finanziamenti per la formazione dei docenti e per la sperimentazione di tipo metodologico-didattico. In particolare, rispetto alle dotazioni organiche vale la pena di sottolineare come in Lombardia nel biennio scorso i posti di sostegno siano aumentati di 664 unità (+ 5,75%), a fronte di una riduzione dei docenti curricolari di 7383 posti (- 7,6%). Si intendono riaffermare inoltre alcuni principi fondanti, a tutela del ruolo della scuola per l’integrazione e della specificità pedagogica dell’intervento di competenza e a difesa delle prerogative dei docenti che vi operano: * l’integrazione, se è vera integrazione, non passa esclusivamente attraverso l’insegnante di sostegno, ma è il frutto dell’impegno congiunto di tutti i docenti che operano sulla classe; * il docente di sostegno non deve essere inteso come dotazione individuale al singolo alunno disabile, ma viene assegnato alla classe come elemento di coordinamento e supporto di interventi e di azioni collegialmente progettati per tutti i bambini; non a caso, per norma, tale docente opera in condizione di contitolarità con i colleghi anche nel momento della valutazione di tutti i bambini; * la focalizzazione dell’intervento didattico sul docente di sostegno, spesso enfatizzata anche dalla famiglia e certamente da qualche sentenza di tribunale, determina il rischio di una delega esclusiva a questo docente e la conseguente possibilità di deresponsabilizzazione del resto del consiglio di classe: dopo di che aumenta il pericolo che l’integrazione sia proposta fuori dalla classe in qualche aula “speciale”; * la progettazione delle caratteristiche dell’intervento didattico (obiettivi, tempi, modalità, strategie, livelli di intensità dell’azione, ecc. ) sul bambino che è inserito in quel contesto di scuola e in quella (specifica) classe non può essere delegata (né la Legge 104/92 lo prevede) a soggetti esterni alla scuola: è di pertinenza del team docente, che valuta opportunamente bisogni e potenzialità del bambino sulla base della diagnosi funzionale espressa dal neuropsichiatra e dalle osservazioni che gli stessi docenti compiono; è il team che rappresenta le esigenze di integrazione al GLH di Istituto e poi condivide un progetto educativo individualizzato con la famiglia e tutti gli altri soggetti che all’integrazione devono concorrere, ognuno per quanto di pertinenza. Milano, 7 aprile 2011 Il direttore generale Giuseppe Colosio |