Gelmini: basta chiedere soldi alle famiglie


Miur: Le scuole hanno le risorse. Basta chiederne alle famiglie

 

Basta con le vicende di scuole che non hanno soldi e domandano alle famiglie versamenti economici, perché al termine dell'anno scolastico 2009/10 le scuole statali vantavano complessivamente risorse finanziarie per quasi 883 milioni di euro superiori ai debiti non ancora pagati e perché nell'anno in corso il Ministero dell'Istruzione ha incrementato di 685 milioni di euro le risorse a disposizione delle scuole statali. Per questo le scuole "non hanno ragioni e titolo per chiedere contributi alle famiglie, se non liberalità finalizzate all'innovazione tecnologica, edilizia scolastica (di competenza degli enti Locali), miglioramento dell'offerta formativa. Resta la facoltà di richiedere contributi per le spese di laboratorio nelle scuole secondarie di II grado".

E' quanto scrive il Miur in una nota, tornando sulla polemica tra il ministro Gelmini e quei dirigenti che chiedono contributi alle famiglie e spiegando che l'incremento dei 685 milioni è così suddiviso: +223 milioni per il funzionamento, +41 milioni per gli straordinari resi dai docenti per le supplenze, +191 milioni per il miglioramento dell'offerta formativa e 230 milioni di finanziamento straordinario per debiti precedenti.



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*DA NON CREDERE*
I presidi che battono cassa alle famiglie lo fanno per attaccare il Governo:
parole della Gelmini. Da "La Tecnica della Scuola"
[leggi<http://www.tecnicadellascuola.it/index.php?id=31515&action=view>
].

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Rabbia dei genitori alla materna Il Tiglio incantato di Spinaceto

Mancano le maestre e le mamme chiamano il 112

Giulia Bianconi Genitori in rivolta ieri mattina nella materna Il Tiglio incantato di SpinacetoTanto da richiedere l'intervento dei carabinieri. La protesta è scoppiata quando, all'orario di entrata della scuola di via Orazio Console, ai venti bambini del terzo anno è stato vietato l'ingresso in classe a causa dell'assenza della maestra per motivi di salute. «L'insegnante è malata. E non c'è una supplente. I bambini devono tornarsene a casa» hanno spiegato alle famiglie le altre maestre, impossibilitate a tenere più di 25 alunni per classe. Un episodio simile era già accaduto lo scorso 12 dicembre. E anche in quel caso l'assenza di una maestra e della relativa supplente, aveva creato disservizi ai genitori. Per questo ieri mattina le famiglie infuriate si sono rifiutate di portare via i bambini e hanno deciso di chiedere l'intervento delle forze dell'ordine per denunciare la situazione. «L'unico modo per farci ascoltare era quello di chiamare i carabinieri – racconta Monica, mamma di una bambina di 5 anni – Nei prossimi giorni presenteremo un vero e proprio esposto. È un diritto dei genitori che lavorano poter mandare a scuola i bambini, senza che loro vengano rifiutati». «I nostri figli sono stati lasciati fuori dalla scuola in un recinto per un'ora. Neanche fossero animali – denuncia Ingrid, la madre di un altro bambino - Poi la dirigente ha deciso di occuparsi lei stessa di una parte di loro fino all'arrivo della maestra del pomeriggio. Altri piccoli sono dovuti tornare a casa». «C'è stata una mancanza di organizzazione, ma soprattutto di rispetto nei nostri confronti» aggiunge Marina, un'altra mamma. Anche in altre scuole del territorio sembra siano accaduti episodi simili. «In questi giorni in altre materne si sono assentate maestre senza essere sostituite - denuncia il capogruppo dell'Idv in Municipio XII, Federico Siracusa - La causa è la mancanza di supplenti dovuta a una graduatoria comunale ferma al 2005».

 



In particolare per il fondo di funzionamento nel 2011 il Miur mette complessivamente a disposizione 774 milioni di euro, "il massimo storico mai raggiunto negli ultimi quattro anni". Per i finanziamenti per le supplenze dell'anno 2011 sono stati erogati 303 milioni: per il 2011 le risorse per finanziare le ore straordinarie svolte dai docenti per sostituire i colleghi assenti sono state incrementate, in via straordinaria, di 41 milioni di euro, raggiungendo così la somma complessiva di 70 milioni. Il Ministero ha erogato 16.647.638 euro a saldo delle supplenze di dicembre 2010.

Per il miglioramento dell'offerta formativa per il 2010/2011 il Miur sta procedendo all'assegnazione di 1,5 miliardi di euro alle scuole statali, con un incremento di oltre 191 milioni di euro rispetto al 2007/08: i fondi serviranno per realizzare, tra l'altro, attività aggiuntive d'insegnamento, di recupero e di potenziamento, attività di progettazione e produzione di materiali utili alla didattica, con particolare riferimento a prodotti informatici. Per questo, precisa il Ministero, "le attività didattiche aggiuntive come i corsi pomeridiani sono gratuite per le famiglie".

Quanto alle erogazioni del Ministero alle scuole statali, nell'a.s. 2007/08 sono state 2,5 miliardi di euro, oltre 2,5 miliardi nell'a.s. 2008/09, oltre 3 miliardi nel 2009/10, con un incremento di oltre 692 milioni nell'ultimo anno scolastico rispetto all'anno 2007/08 e di oltre 597 milioni rispetto al 2008/09.

Nel dicembre 2010 ci sono stati anche dei finanziamenti straordinari alle scuole: un finanziamento straordinario di 160 milioni alle 2.903 istituti che hanno debiti assunti in anni precedenti, coperti da residui attivi; un finanziamento straordinario di 70 milioni a tutte le scuole per il pagamento delle ore straordinarie svolte dai docenti per supplenze oltre il budget assegnato e quindi coperte da residui attivi. Il Miur quindi nel 2010 ha quindi finanziato in via straordinaria 230 milioni di 'residui attivi' che le scuole hanno iscritto in bilancio per finanziare debiti altrimenti scoperti.

"LA SMETTANO DI CHIEDERE SOLDI VOGLIONO SOLO SCREDITARE IL GOVERNO"
http://rassegna.governo.it/rs_pdf/pdf/YTW/YTWYR.pdf

Gelmini: I capi d'istituto che chiedono soldi ai genitori vogliono screditarci

"Sono contraria ai contributi chiesti ai genitori per le spese di funzionamento delle scuole. Oggi i soldi ci sono e chi se li fa dare dalle famiglie lo fa per attaccare il governo". è quanto afferma in una intervista ad Alberto Custodero su La Repubblica ("La smettano di chiedere soldi, vogliono solo screditare il governo") il ministro dell'Istruzione Mariastella Gelmini riferendosi al caso di una scuola elementare di Torino dove la preside avrebbe chiesto un contributo volontario ai genitori di circa cinquanta euro suscitando polemiche. "Non conosco nel merito il caso di Torino – aggiunge - però, la richiesta da parte dei presidi di contributi ai genitori degli alunni avviene in tutta Italia. Ed è per questo che dico che è una forma per criticarci, per far passare il messaggio che noi affamiamo la scuola per costringere le famiglie a pagare".

"Alcuni dirigenti scolastici - sottolinea il Ministro - sanno amministrare bene, altri no e cercano di incolpare noi per le mancanze. La storia dei tagli all'istruzione inizia nel 2007 quando il ministro dell'allora governo Prodi era Fioroni. Ma se allora chiedere soldi ai genitori aveva un senso ora non c'è più. Fioroni aveva previsto un taglio di 45mila unità nella scuola. Quella riduzione di organici aveva fatto scattare la clausola della salvaguardia, meccanismo che prevede che se i tagli non li fai su un capitolo, ricadono su un altro. Nel nostro caso furono tagliati circa 200 milioni dal fondo di funzionamento. Anche se resto dell'idea che i soldi ai genitori non si devono chiedere, ecco perchè dico che in quel periodo i contributi ai genitori avevano comunque un senso".

"Oggi – prosegue - i fondi ci sono. I soldi al fondo di funzionamento sono aumentati di 200 milioni di euro perché abbiamo risparmiato sulla voce pulizia. Penso che scaricare sulle famiglie le spese di funzionamento - conclude Gelmini - sia un meccanismo che non condivido perché oggi le risorse ci sono e sono sufficienti".

http://www.tuttoscuola.com/cgi-local/disp.cgi?ID=25448

"Costretti a chiedere soldi alle famiglie per sapone e carta igienica"
Il ministro Gelmini accusa le scuole che chiedono soldi alle famiglie di voler "screditare il governo". Interviene l'assessore: "Con i tagli mancano fondi per cancelleria, sapone, carta igienica"

di Redazione - 07/04/2011

Le scuole sono senza un euro, e la polemica con il Ministro Gelmini, che accusa gli istituti scolastici (che chiedono ai genitori degli alunni un contributo per comprare carta igienica e sapone) di voler screditare il governo, raggiunge Torino. A parlare è l’Assessore ai Servizi Educativi Giuseppe Borgogno

In risposta ad un articolo di giornale in cui il Ministro Mariastella Gelmini dichiara: "la smettano di chiedere soldi vogliono solo screditare il governo" affermazione nata da un intervista alla preside della scuola elementare Roberto D’Azeglio di Torino: “ Scuola al verde, le famiglie paghino 50 euro”, l’Assessore ai Servizi Educativi della Città di Torino dichiara : "Il Ministro Gelmini sembra ignorare che in realtà praticamente tutte le scuole sono oggi costrette a chiedere contributi alle famiglie per il funzionamento degli istituti e dell’attività didattica, proprio per effetto dei tagli provocati dalla riforma che lo stesso Ministro Gelmini ha varato. Gli esempi possono essere moltissimi e non riguardano solo l’acquisto di cancelleria, materiale per le pulizie, carta igienica e sapone; infatti la riduzione del numero di insegnanti fa sì che la vigilanza durante l’orario di mensa debba essere svolta da cooperative o associazioni e
non più da personale scolastico, con un costo aggiuntivo che si riversa sulle famiglie. Oggi i genitori pagano di loro tasca per completare l’offerta educativa e le attività integrative, prima garantite dalla scuola".

"Ogni istituto ha oggi meno risorse – aggiunge l’Assessore – che in passato per sostenere le attività didattiche e il funzionamento minuto. Le scarse risorse che le scuole hanno ricevuto di recente non compensano la mancata erogazione di fondi degli ultimi due anni. I fondi per il cosiddetto funzionamento, tra l’altro, ammontano a meno di 10 euro ad allievo per tutto l’anno scolastico. Gli enti locali, in questi anni, sono dovuti intervenire per cercare di tamponare una situazione sempre più difficile. La Città di Torino, ad esempio, spende ogni anno, oltre ai compiti che le vengono assegnati, circa 20 milioni di euro a sostegno del sistema scolastico torinese. Tra queste spese vi sono i 3 milioni e 500 mila che il Comune spende per pagare 140 insegnanti di sostegno (figura fortemente ridimensionata dalla riforma Gelmini) che lavorano nelle scuole dello Stato, oltre a buona parte delle attività integrative che permettono con grande fatica
di proseguire l’esperienza del tempo pieno. Quando i dirigenti scolastici chiedono contributi alle famiglie– sottolinea l’assessore- non è certo per ostilità nei confronti di nessuno ma per cercare di far funzionare nel modo migliore possibile un patrimonio, la scuola pubblica, fondamentale per il futuro di ogni comunità”.

http://www.torinotoday.it/politica/assessore-comune-torino-contro-ministro-gelmini-tagli-riforma.html

Lo sai che...?
L’importante è avere chiaro l’obiettivo e L’URP è ben consapevole del ruolo che svolge. Per dare seguito a quello che è uno dei propri compiti istituzionali, di farsi promotore e interprete delle esigenze e delle richieste del pubblico, alla luce di richieste sempre più pressanti su stesse problematiche, si propone questa sezione di risposte in modo generalizzato che focalizzano aspetti di norme non ben chiare a molti, fornendo risposte dirette a chiarire meglio il rapporto che si instaura tra amministrazione e utenti, amministrazione scolastica e famiglie.
(...)
3.Contributo scolastico

I contributi scolastici sono deliberati dai Consigli di Istituto. Il comma 622 della legge 296/2006 (finanziaria 2007), intervenendo nuovamente sul tema dell’obbligo di istruzione, della durata di dieci anni e del suo innalzamento, ha tra l’altro stabilito che “resta fermo il regime di gratuità ai sensi degli articoli 28, comma 1, e 30, comma 2, secondo periodo, del decreto legislativo 17 ottobre 2005, n. 226”.
In ragione dei principi di obbligatorietà e di gratuità, non è dunque consentito imporre tasse o richiedere contributi obbligatori alle famiglie di qualsiasi genere o natura per l’espletamento delle attività curriculari e di quelle connesse all’assolvimento dell’obbligo scolastico (fotocopie, materiale didattico o altro) fatti salvi i rimborsi delle spese sostenute per conto delle famiglie medesime (quali ad es: assicurazione individuale degli studenti per RC e infortuni, libretto delle assenze, gite scolastiche, ect). Eventuali contributi per l’arricchimento dell’offerta culturale e formativa degli alunni possono dunque essere versati dalle famiglie solo ed esclusivamente su base volontaria.

4.Tasse scolastiche

L’impianto normativo tuttora in vigore in tema di tasse scolastiche (art. 200 d.lgs 297/1994) prevede quattro distinti tipi di tributo: di iscrizione, di frequenza, di esame e di rilascio di diploma.
Tassa di iscrizione: E’ esigibile all’atto dell’iscrizione ad un dato corso di studi secondari, non è rateizzabile ed è devoluta integralmente all’Erario. L’importo è di 6,04 euro.
Tassa di frequenza: deve essere corrisposta ogni anno, può essere rateizzata, con pagamento della prima rata ad inizio d’anno e delle altre nei mesi di dicembre, febbraio ed aprile (d.m. 16 settembre 1954 Finanze). La tassa deve essere pagata per intero sia nel caso che l’alunno si ritiri dalla scuola sia nel caso che sia costretto ad interrompere la frequenza per motivi vari. Il pagamento è riconosciuto valido, in caso di trasferimento di uno studente da istituto statale al altro statale, dalla nuova scuola.
Tassa di esame: Deve essere corrisposta esclusivamente nella scuola secondaria superiore in unica soluzione al momento della presentazione della domanda per esami di idoneità, integrativi, di licenza, di qualifica, di Stato (ex maturità).
Tassa di diploma: La tassa deve essere corrisposta in unica soluzione, al momento della consegna del titolo di studio.
(...)
http://www.istruzione.it/web/hub/urp/lo-sai-che#fam3

Cerca:
http://www.google.it/search?q=contributo+scolastico

Contributo volontario. Un’opportunità per condividere un progetto
http://www.educationduepuntozero.it/community/contributo-volontario-un-opportunita-condividere-progetto-403955451.shtml



Articolo tratto da: Istruzione: bene comune - http://www.rknet.it/lascuolasiamonoi/
URL di riferimento: http://www.rknet.it/lascuolasiamonoi/index.php?mod=read&id=1302988616