Scuola, duemila insegnanti senza diritti: i tanti precari- ricorso


PARMA, 14 GENNAIO - I precari della Cisl fanno causa al Ministero della pubblica istruzione.


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Scuola, contratti illegittimi
Già 200 impugnazioni dei precari

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Blocco delle gite all'I.C. "Parmigianino"

parma.repubblica.it/commenti/

Maxi risarcimento a due prof precari non pagati durante i mesi estivi

Ricorsi al TAR del Lazio contro i tagli alla speseaper la scuola statale per gli aa.ss. 2009-2010 e 2010/2011: richiesta di intervento adesivo



Scuola, duemila insegnanti
senza diritti: i tanti precari

PARMA, 14 GENNAIO - I precari della Cisl fanno causa al Ministero della pubblica istruzione. Salvatore Pizzo, rappresentante dei docenti precari nel Consiglio generale della Cisl Scuola di Parma, e portavoce di Maestre e maestri autoconvocati precisa: “E’ giusto che i genitori del nostri alunni sappiano che nel parmense il 30% degli insegnanti non è stabilizzato, questo provoca ogni anno il cambiamento di docenti nelle classi a causa dei continui licenziamenti e riassunzioni, un dato che molti tacciono in nome di un’immagine di efficienza che sembra essere diventata un dogma, altro che scuola del merito questa è la scuola del caos”.

Sono all'incirca duemila i docenti precari sul territorio di Parma e Provincia, e tanti, compresi i collaboratori scolastici ed assistenti amministrativi, saranno presenti stasera nella sede della Cisl di Via Lanfranco a Parma, dove si terrà un’assemblea generale, alla quale interverrà l’avvocato Fabio Massimo Cantarelli. Il legale illustrerà due tipologie di procedimenti giudiziari che la Cisl sostiene: sono centinaia le istanze mirate a far sì che vengano riconosciuti i diritti al personale che, dopo anni di lavoro, dovrebbero essere ovvi: uno ha l’obiettivo di chiedere che il Tribunale ordini al Ministero l’assunzione di coloro che da molti anni vengono tenuti in servizio senza un regolare contratto a tempo indeterminato, l’altro è relativo al fatto che a questo personale pur lavorando da anni, in alcuni casi più lustri, non si vede mai riconosciuti gli scatti di anzianità.

"Noi chiediamo - sottolinea Salvatore Pizzo - un contratto di lavoro stabile perché abbiamo vinto un corcorso, e sono anni che lavoriamo nella pubblica istruzione. Non vedo il motivo del perché dobbiamo essere discriminati rispetto ai nostri colleghi". 

14/01/2011
 

Il 23 gennaio scadono i termini per impugnare i contratti scaduti prima del 24 novembre e rivendicare l'assunzione a tempo indeterminato. I dati Cgil

Precari della scuola e contratti in scadenza, nota della Cgil. "Nel ricordare che il 23 gennaio 2011 è il termine ultimo per quei lavoratori che intendano impugnare contratti a termine scaduti prima del 24 novembre 2010 (ossia per rivendicare l'assunzione a tempo indeterminato) e in genere tutti i contratti precari (a progetto, in somministrazione, a tempo determinato, ecc...), come previsto dal collegato lavoro (L.183/2010), la Flc Cgil di Parma desidera segnalare che sono già all'incirca duecento nel nostro territorio le adesioni alla vertenza precari avviata a livello nazionale dal sindacato di categoria.

Tali vertenze, che prevedono la stesura di una lettera di impugnazione relativa ai contratti già scaduti, riguardano sia il personale docente che non docente, in possesso di determinati requisiti. Innanzi tutto per i docenti occorre avere l'abilitazione all'insegnamento, mentre per il personale ATA è necessario essere inseriti nella "graduatoria provinciale dei 24 mesi". Per entrambe le categorie è inoltre indispensabile aver maturato 3 anni di servizio (escluso l'anno scolastico in corso).

Tutti i lavoratori che fossero interessati ad avviare una vertenza possono ancora contattare gli uffici della FLC Cgil di Parma ai numeri 0521/297725-723-710-717-642 o inviare una richiesta via mail all'indirizzo pr_flc@er. cgil. it"

(14 gennaio 2011)

Salvatore Pizzo, rappresentante della Cisl Scuola, scrive: "Numerosi docenti dell'Istituto Comprensivo 'Parmigianino' di Parma hanno aderito al 'blocco delle gite', la massiccia adesione a questa iniziativa riguarda tutte le classi della scuola secondaria di primo grado (ex media) e molte classi della scuola primaria (ex elementare) "Cocconi" di Piazzale Picelli. E' un segnale che il personale docente vuole dare per porre all'attenzione dell'opinione pubblica quanto sta accadendo: il piano triennale dei tagli prevede 132mila docenti e non docenti in meno, mettendo in ginocchio il sistema scolastico. La terza tranche di quest'attacco alla scuola avverrà il prossimo settembre, con la soppressione degli ultimi 35mila posti. La scuola parmense in questi due anni ha perso circa 320 unità, tra docenti e non docenti. Salvatore Pizzo, rappresentante della Cisl nell'Istituto "Parmigianino", a proposito della specifica situazione di Parma, ricorda: "In questi giorni le famiglie dovranno iscrivere i ragazzi, ma nessuno potrà garantire loro quale sia il tipo di tempo scuola che potrà essere garantito, perché non c'è la certezza di avere tutto l'organico necessario a disposizione, e questo vale indistintamente per tutte le scuole del territorio, chi rappresenta ai genitori una situazione idilliaca mente spudoratamente" - continua Pizzo - "il Parmigianino è una scuola prestigiosa che è nel cuore di Parma, oltre alla scuola media comprende due plessi che sono il vanto dell'Oltretorrente, la Cocconi e la Corridoni, inoltre racchiude in se anche il Centro Territoriale Permanente di Via Spezia, che si occupa dell'istruzione in età adulta, il riferimento naturale dei tanti stranieri comunitari che scelgono Parma in virtù della sua vocazione internazionale. Inoltre offre attività scolastica, anche ai detenuti del carcere di Via Burla che vogliono rompere con il loro passato. Noi vogliamo difendere in tutti i modi possibili gli alti livelli raggiunti da queste scuole e per adesso abbiamo voluto dare un segnale, incidendo su un'attività non obbligatoria, quella delle visite e dei viaggi".

Maxi risarcimento a due prof precari non pagati durante i mesi estivi

Due docenti precari che per tre anni sono stati licenziati a fine giugno e riassunti a settembre, hanno ottenuto novemila euro a testa per danni dal giudice del lavoro
di Simonetta Selloni
Una protesta dei precariUna protesta dei precari
NUORO. Non sono stati assunti a tempo indeterminato, ma hanno comunque ottenuto un importante risultato nella causa contro il datore di lavoro, il ministero della Pubblica istruzione, nell'Italia dove il precariato è assurto, specie nel mondo della scuola, a metodo di reclutamento per la forza lavoro.

Ed è così che due insegnanti hanno ottenuto, dal giudice del lavoro del tribunale di Oristano (zona nella quale erano stati impiegati) Maddalena della Casa, il riconoscimento dei danni subìti dal fatto di essere perennemente precari; un ricorso, curato dall'avvocato Claudio Solinas e promosso dal sindacato della Gilda di Nuoro, in particolar modo dal suo segretario Maria Domenica Di Patre che da anni sta combattendo per il riconoscimento dei diritti dei precari.

Il giudice ha sancito che gli insegnanti precari, quelli cioè che vengono chiamati a coprire le cattedre dal primo settembre per poi essere licenziati il 30 giugno di ogni anno, subiscono un innegabile danno per via della condizione di instabilità lavorativa, che si ripercuote sugli istituti contrattuali riconosciuti ai docenti assunti a tempo indeterminato: tra questi, la tredicesima e il trattamento di fine rapporto. Oltre che la valutazione più macroscopica, ossia la mancata retribuzione nei mesi di luglio e agosto.

Nel ricorso, gli insegnanti, attraverso l'avvocato Solinas, chiedevano innanzitutto la trasformazione dell'assunzione da tempo determinato a tempo indeterminato. In subordine, che venisse però riconosciuto quel danno legato ad una retribuzione indubbimante inferiore per via della condizione di precari.

Il giudice ha accolto proprio questa richiesta. Ha disposto che fosse un consulente tecnico ad occuparsi dei calcoli relativi a questa situazione di svantaggio. Il 26 novembre scorso c'è stata la pronuncia della sentenza, che, tenendo conto dei calcoli compiti dal consulente e legati agli ultimi tre anni di servizio (per i quali era stato presentato il ricorso), ha comportato il riconoscimento del danno, quantificato in 8667,58 euro per ciascuno degli insegnanti, che, con gli interessi, è arrivato alla cifra di circa 9mila euro. Cifre che dovranno essere corrisposte dal ministero della Pubblica istruzione.

Una vittoria che stabilisce il riconoscimento del danno derivante da una disparità di trattamento tra i docenti in ruolo e quelli precari. È prevedibile che ora seguiranno altri ricorsi, che però devono essere inoltrati, per motivi legati alla entrata in vigore della normativa, entro 60 giorni a partire dal 26 novembre.

TAVOLO REGIONALE PER LA DIFESA DELLA SCUOLA STATALE*

FIRENZE - pr. Circolo ARCI, via delle Porte Nuove, n. 33  Tel. 3384900801 - Fax 055-58882

 

Ai Sigg. Presidenti delle Regioni Liguria,Emilia Romagna, Toscana, Marche, Basilicata ed Umbria

Ai Sigg. Assessori all’Istruzione delle Regioni  Liguria,Emilia Romagna, Toscana, Marche, Basilicata ed Umbria

e p.c. Ai responsabili scuola dei PartitiPD, IDV, PS, SEL, PRC, PdCI, Socialismo 2000 Verdi

Oggetto: Ricorsi al TAR del Lazio contro i tagli alla speseaper la scuola statale per gli aa.ss. 2009/2010e 2010/2011: richiesta di intervento adesivo

 

Come è stato più volte comunicato un gruppo di docenti, genitori, studenti e personale della scuola con la collaborazione dei Comitati per la Scuola della Repubblica e del Tavolo Regionale della Toscana per la difesa della scuola statale ha impugnato con ricorsi al TAR del Lazio i provvedimenti attuativi dell’art. 64 D.L. n. 112/08 c.to in L. n. 133/08, in particolare i tagli agli organici del personale della scuola statale; questi ricorsi saranno discussi al TAR del Lazio all’udienza del 17/02/20011.

Il Tavolo regionale della Toscana ha ripetutamente sollecitato l’intervento ad adiuvandum delle Regioni, governate dalle forze politiche di centro-sinistra che hanno giudicato dissennata, sotto ogni profilo, la politica dei tagli alla scuola statale.

Se si considera che le generose lotte dei giovani, dei genitori e del personale della scuola finora non hanno inciso concretamente sulla politica dei tagli del Governo e che per l’anno prossimo sono previsti ulteriori tagli per oltre 3 miliardi di Euro, i giudizi pendenti davanti al TAR del Lazio possono essere un’occasione di impegno concreto per contestare con qualche possibile risultato concreto la politica dei tagli del Governo.In ogni caso il sostegno ai ricorsi sarebbe un atto di coerenza da parte delle forze politiche che governano le Regioni di centro-sinistra che, in tale modo, darebbero anche un segnale di effettiva differenziazione dei governi regionali di centro-destra.

Peraltro nei suddetti giudizi è stata rilevata l’illegittimità dei provvedimenti relativi agli organici anche sotto il profilo della violazione delle prerogative delle Regioni e degli Enti Locali.

Non solo la Ministra ha invaso le competenze regionali in materia di organizzazione della scuola nel territorio, ma ancher palesemente disatteso l’’art. 2, comma 4 del DPR n. 81 del 20/03/2009 concernente la determinazione degli organici, che stabilisce: "La determinazione e la distribuzione delle dotazioni organiche tra le regioni tengono conto, sentita la Conferenza Unificata di cui all’art. 8 del decreto legislativo 28/08/1997 n. 281, dei criteri e dei paramenti di cui ai commi 2 e 3".

La Ministra ha difatti provveduto, di intesa con il Ministro dell’Economia, alla determinazione degli organici sia per l’a.s. 2009/2010 che per l’a.s. 2109/2011 senza avere sentito prima la Conferenza Unificata di cui sopra; le Regioni hanno pertanto non solo il diritto, ma anche, per rispetto dei cittadini che rappresentano, il dovere di contestare tale comportamento della Ministra, non solo illegittimo, ma anche lesivo del principio della leale collaborazione tra le istituzioni del Paese.

Ci auguriamo che dopo ripetuti appelli, rimasti finora senza alcun esito, sia possibile poter contare per l’udienza del 17 febbraio p.v. sull’intervento adesivo delle Regioni; sarebbe un forte sostegno a difesa della scuola statale e soprattutto un concreto contributo all’impegno dei giovani e del mondo della scuola per una scuola statale di qualità per tutti e tutte.

Si rimane a disposizione per tutte le opportune informazioni ed in attesa di un cortese riscontro porgiamo cordiali saluti.p. il Tavolo Sebastiano Busia

P.S. Per tutte le opportune informazioni tecniche il gruppo dei legali è ovviamente a disposizione; a tal fine segnaliamo il recapito telefonico di Corrado Mauceri: 3357112697




Articolo tratto da: Istruzione: bene comune - http://www.rknet.it/lascuolasiamonoi/
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