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Documento docenti autoconvocati- assemblea 30 novembre

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Oggi, 30 novembre 2012, l’Assemblea dei docenti autoconvocati di Parma, riuniti nell’Aula Magna dell’ITG Rondani,

 

PRESO ATTO DEI PROVVEDIMENTI GOVERNATIVI CHE HANNO CARATTERIZZATO LE POLITICHE SCOLASTICHE DEGLI ULTIMI CINQUE ANNI, ED IN PARTICOLARE:

 

-Taglio di 8mld alla scuola, con una diminuzione drammatica della spesa per l’istruzione attuato con la L. 133/08. Tale risparmio è stato realizzato, ad esempio, attraverso il taglio di 140mila posti di lavoro (tra docenti ed Ata). Nessun altro settore della Pubblica Amministrazione ha subito tagli equiparabili.

 

- Aumento del numero di alunni per classe nel triennio 2008-2011 pari a un punto percentuale nel rapporto docente/alunni che comporta: a) Maggiori difficoltà nella personalizzazione degli iter didattici e negli interventi per gli alunni in difficoltà; b) Sovraffollamento delle aule, mancato rispetto delle norme di sicurezza e agibilità dei locali.

 

- Aumento della quantità dei temi da trattare nelle singole discipline e contemporanea diminuzione del monte ore settimanale assegnato a ciascuna (Riforma Gelmini)

 

- Il Decreto Stabilità prevede tagli al miglioramento dell’Offerta Formativa, riducendo le risorse per le attività progettuali, il sostegno alla didattica ed all’apprendimento e tutte le attività extra-curricolari, l’eliminazione delle diarie per le gite scolastiche nazionali ed internazionali, oltre che gli incentivi per il personale ATA e i fondi utili per sostituzioni e altre emergenze. Nel testo approvato definitivamente dalle camere sono previsti tagli per 182,9 milioni di euro nel 2013, 172,7 nel 2014, 236,7 nel 2015, per un totale di 592,3 milioni. Era inoltre prospettato l’aumento dell’orario di lavoro settimanale da 18 a 24 ore, con 6 ore in più non retribuite in cambio della possibilità di usufruire di 15 giorni in più di ferie da maturare nel periodo estivo: un vero e proprio atto incostituzionale in violazione degli artt. 28 e 29 del CCNL 2006/09, un provvedimento che avrebbe avuto forti incidenze negative sulla didattica e l’apprendimento.

 

- Taglio dei fondi per l’aggiornamento (la formazione per stare al passo con le novità – CLIL, LIM, Tablet - è completamente a carico dei docenti e del personale tecnico amministrativo)

 

-Mancanza di fondi per l’edilizia scolastica e spesso per i necessari arredi scolastici (mancano persino banchi e sedie)

 

-Innalzamento dell’età pensionabile conseguente alla riforma Fornero: per la scuola significa che avremo maestri e personale ATA di 67 anni che si rapporteranno con bambini di 6 anni: il gap generazionale diventerà sempre più profondo portando ad una sostanziale incomunicabilità e difficoltà d’innovazione

 

- Blocco degli aumenti delle retribuzioni (già le più basse d’Europa), blocco dei rinnovi contrattuali, degli scatti d’anzianità, dell’indennità di vacanza contrattuale, diminuzione della retribuzione in caso di malattia. (a causa del blocco dei contratti, il personale della scuola sta subendo perdite tendenziali di circa 2000 euro annuali)

 

- Nel contempo, dal 2000 al 2010, lo stipendio medio di un docente è aumentato del 5,2% contro una media europea del 22,5%. La comparazione tra i dati relativi al numero progressivamente crescente degli alunni per classe, all’aumento dei salari, alla diminuzione dei posti di lavoro e ad altre variabili – dimostra che la “produttività” media dei docenti italiani è aumentata circa 3 volte più dell’aumento del Pil dal 1993 al 2012.

 

- I provvedimenti contenuti nella “Spending review” comportano 200 milioni di tagli alla scuola pubblica e prevedono il passaggio forzato degli insegnanti considerati inidonei a funzioni amministrative, misura che avrà come conseguenza il licenziamento dei precari ATA ed il peggioramento della funzionalità amministrativa delle scuole

- Il DDL 3542 (ex Aprea) di riforma degli organi collegiali restringe gli spazi di democrazia nelle scuole, aprendo la strada all’autonomia statutaria di ogni singolo istituto, con la conseguente messa in discussione di un sistema nazionale pubblico dell’istruzione e la pericolosa accelerazione sul ruolo dei soggetti privati che avranno la possibilità di entrare a far parte degli organi collegiali e, in ragione del loro finanziamento esterno, influenzare anche pesantemente il Piano dell’Offerta Formativa, snaturando i compiti istituzionali della Scuola della Costituzione con la privatizzazione e il definitivo passaggio al sistema di valutazione INVALSI, ( l’art. 8 afferma la centralità del ruolo dell’Invalsi e l’art. 10 comma 1 legittima l’entrata dei privati nel Consiglio dell’Autonomia delle scuole). Ciò significa in ultima istanza un grave attacco al diritto allo studio e alla libertà di insegnamento, la fine della scuola inclusiva, democratica, pluralista, collegiale e cooperativa.

-Il DPR sul sistema nazionale di valutazione delle scuole, che conferisce al ministro la facoltà di dettare le linee guida e i “traguardi” della didattica sulla base dei quali vengono predisposti i test, istituendo un meccanismo di premi e punizioni consistenti in stipendi e finanziamenti differenziati a docenti e istituti scolastici a seconda dei risultati raggiunti nei quiz INVALSI dagli studenti, senza nessuna seria valutazione delle condizioni di partenza, delle situazioni individuali, del pensiero critico e divergente, ma piuttosto educando al pensiero unico e al nozionismo, limitando fortemente la libertà di insegnamento e sostituendo alla cooperazione la competitività, tra studenti, tra docenti, tra scuole.

 

Tutto ciò a fronte di un dispendio inutile di risorse in:

- “concorsoni” discutibili (almeno 1 milione di euro la spesa prevista per il prossimo) sia nelle metodologie di accertamento delle competenze dei futuri docenti (sottoposti a test a risposta chiusa di dubbia validità), sia nelle modalità di indizione, vale a dire senza aver prima stabilizzato i docenti precari presenti nelle Graduatorie ad Esaurimento (graduatorie costituite da personale abilitato all’insegnamento), il che avrà come unico effetto quello di aumentare la concorrenza tra i precari stessi e di creare nuovamente una sorta di “doppio canale”.

- tablet e altre innovazioni tecnologiche di facciata (12 milioni di euro solo in Lombardia e solo per Generazione web), senza un serio piano di implementazione e verifica

- Pillole del sapere e altri ammennicoli vari (6 milioni di euro su cui la Guardia di Finanza sta iniziando ad indagare) ;

VISTA

 

  • la totale assenza di un piano di rilancio della scuola pubblica,

 

ESPRIMONO

 

la propria profonda preoccupazione e indignazione per scelte di politica economica che stanno minando alla radice il sistema dell'istruzione pubblica nazionale.

 

CHIEDONO PERTANTO

 

  • l'immediata deroga, per le spese relative alla pubblica istruzione, alla legge di stabilità e ad ogni futuro intervento di riduzione della spesa pubblica, così come è stato fatto per i 223 milioni di euro destinati alle scuole private;

  • l'aumento delle spese per la pubblica istruzione, così da raggiungere gli standard medi degli altri paesi industrializzati e il recupero delle risorse e dei posti di lavoro persi negli ultimi anni;

  • un preciso piano finanziario per il reperimento delle risorse finanziare da destinare alla scuola nei prossimi anni;

  • forti investimenti nell'edilizia scolastica, così da garantire la sicurezza degli studenti e del personale scolastico, spesso obbligati a studiare e lavorare in edifici non a norma o addirittura degradati;

  • l'aumento dei docenti di sostegno fino a copertura delle effettive esigenze, in ottemperanza al principio, sancito nella sentenza 80/2000 della Corte Costituzionale, per cui non si possono porre limiti di carattere economico all'esercizio di un diritto all'istruzione costituzionalmente garantito per tutti i cittadini;

  • la riduzione del numero degli alunni per classe, soprattutto in presenza di studenti diversamente abili;

  • il blocco della legge ex-Aprea, che non interviene sui veri problemi della scuola pubblica italiana e rischia di creare una pericolosa anarchia normativa, delegando ai singoli istituti la definizione del proprio statuto e prefigurando un sistema dell'istruzione sempre più disarticolato e orientato alla privatizzazione;

  • il blocco del concorso, ulteriore umiliazione per gli insegnanti precari, che da anni danno un contributo indispensabile al funzionamento della scuola, e inutile spesa in un momento di forte crisi economica;

  • il rinnovo del contratto, per riconoscere al personale della scuola il giusto riconoscimento economico del proprio lavoro;

  • una maggiore trasparenza in sede di convocazione dei docenti precari per le nomine annuali e sugli spezzoni orari

DICHIARANO

 

coerentemente con quanto espresso durante l'assemblea provinciale indetta unitariamente dalle OO.SS. il 13 u.s. e le iniziative legate allo sciopero europeo del 14 u.s. e del 24 u.s., lo stato di agitazione a tempo indeterminato, da effettuarsi tramite una serie di iniziative, tra le quali:

  • l’astensione da tutte le attività previste come non obbligatorie dal CCNL, fatta eccezione per quelle necessarie a garantire i diritti fondamentali dello studente straniero o diversamente abile; in particolare si fa riferimento alle seguenti, fra le quali le scuole potranno scegliere le più adeguate, ma che almeno in alcuni casi si auspica possano essere totalmente unitarie:

    1. per i docenti :

    2. sospensione dei viaggi di istruzione

    3. sospensione delle visite guidate

    4. sospensione delle giornate di scuola aperta

    5. dimissioni dei coordinatori di classe

    6. dimissioni dei docenti dalle funzioni strumentali

    7. sospensione di concorsi e manifestazioni

    8. sospensione di tutti i progetti presenti nel POF

    9. indisponibilità a sostituire colleghi assenti, e in subordine, nel caso in cui gli alunni della classe vegano suddivisi, verranno accolti nella classe di destinazione solo previo ordine di servizio

    10. sospensione attività di recupero (salvaguardando le attività di sostegno)

    11. sospensione di tutte le attività sportive, compresa la partecipazione alle fasi territoriali e nazionali dei Giochi Sportivi Studenteschi, Giochi della gioventù e tutte le altre manifestazioni sportive collaterali (tornei interni d’istituto e interscolastici).

per il personale ATA:

sospensione delle attività di straordinario

indisponibilità a modifiche di orario non esplicitamente previste dal Piano delle Attività

attenersi alla sola vigilanza per la sostituzione dei colleghi assenti.

 

SI IMPEGNANO AD ORGANIZZARE INIZIATIVE PER

 

  • la sensibilizzazione dei genitori, degli studenti e dell'opinione pubblica in genere tramite il Consiglio di Istituto, le assemblee scolastiche, l'organizzazione di riunioni ed ogni altra forma di coinvolgimento e protesta che contribuisca alla costruzione di un progetto condiviso per una nuova scuola pubblica.

  • la cogestione docenti-studenti nelle scuole superiori tra dicembre e gennaio, al fine di affrontare alcune tematiche di stretta attualità da concordare insieme, invitando esperti esterni e stimolando il dibattito, l’approfondimento ed il confronto fra le diverse componenti della scuola

 

SOTTOLINEANO

 

che è il governo che sta bloccando le scuole, non sono i docenti o gli studenti. Non era mai successo che a dicembre ancora non si sapesse nemmeno indicativamente l’ammontare del fondo d’istituto a disposizione delle singole scuole per la programmazione delle attività del POF.

 

AUSPICANO

 

infine che su tali materie vi sia un’immediata presa di posizione dei dirigenti scolastici a sostegno delle iniziative di mobilitazione di docenti e studenti e che le forze sindacali si oppongano in maniera incontrovertibile ed unitaria a queste politiche distruttive nei confronti della scuola della Costituzione, oltre che ad una inaccettabile umiliazione dei docenti e della loro dignità professionale.




Pubblicato Domenica 09 Dicembre 2012 - 16:13 (letto 2766 volte)
Comment Commenti (1) Print Stampa

avatarDa: toneypan Data: Venerdi 12 Luglio 2013 - 10:54

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