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Il TAR annulla i decreti sugli organici 2009 e 2010

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Il Tar annulla i decreti sugli organici 2009 e 2010

Pubblicato da comitatonogelmini su 15 aprile 2011

da TuttoScuola
15 aprile 2011

Con sentenza definitiva il Tar del Lazio ha accolto i ricorsi presentati da vari soggetti, tra cui la Cgil-scuola, il Comune di Fiesole e moltissimi genitori di alunni, contro i decreti ministeriali n. 62 del 6 luglio 2009 e n. 55 del 6 luglio 2010, relativi agli organici del personale scolastico rispettivamente per gli anni 2009-10 e 2010-11.

Il Tribunale amministrativo (sentenza 3251 depositata il 14 aprile 2011) ha ritenuto che il ministero dell’istruzione, prima di disporre la determinazione degli organici, dovesse seguire la procedura indicata dall’art. 22 della legge 448/2001 che prevede la previa consultazione delle Commissioni parlamentari, anziché avvalersi, come avvenuto, delle successive indicazioni contenute nell’art. 64 della legge 133/2008 sulla razionalizzazione del sistema di istruzione.

Si è trattato, quindi, di un vizio di procedura che ha portato ora all’annullamento dei decreti interministeriali con i quali sono stati determinati gli organici dei docenti per i primi due anni scolastici del triennio di tagli disposti nell’estate 2008 dalla legge 133 sulla riforma del sistema di istruzione.

Si apre ora uno scenario imprevisto non facile da fronteggiare e per il quale i ministeri dell’istruzione e dell’economia sono chiamati a individuare soluzioni adeguate, anche per mettere al sicuro l’intera manovra finanziaria nonché la regolarità di avvio del nuovo anno scolastico.

IL TAR DEL LAZIO BOCCIA LA GELMINI!

ll diritto, la ragione e le lotte degli insegnanti, degli studenti e dei genitori battono l'arroganza del Governo!  Protagonisti del successo il mondo della scuola dell’Emilia Romagna che ha contribuito con oltre 800 ricorrenti, la provincia di Bologna e il Comune di Imola.

Il ricorso è stato sostenuto da  Comitato bolognese Scuola e Costituzione, Coordinamento scuole superiori Bologna e provincia, Coordinamento precari scuola Bologna, Gdl Assemblea
delle scuole Bologna, Coordinamento studenti medi bolognesi, Coordinamento regionale presidenti Consiglio di Istituto, La scuola siamo noi Parma,
Comitato per la difesa della scuola pubblica Ferrara, Coordinamento istruzione pubblica Ferrara, Comitato buona scuola Carpi, Scuola futura Carpi, Coordinamento Scuole superiori Modena,  Politeia Modena,  Comitato difesa scuola pubblica Ravenna, M.C.E. Piacenza,  La scuola è aperta a tutti, Piacenza, Comitato precari scuola Romagna

I testi delle sentenze e i commenti su www.scuolaecostituzione.it

lascuolasiamonoi/misc/file/comunicato_stampa_16apr11.pdf

www.ilfattoquotidiano.it/2011/04/10/e-la-scuola-va-in-tribunale/103393/

E la scuola va in tribunale. Tutte le cause e i ricorsi al ministero dell’Istruzione

Bidelli, precari, professori a contratto, aule-pollaio, ore di sostegno: l'elenco dei contenziosi legali che coinvolgono il ministro Gelmini cresce ogni giorno


Ricordate le 3i (Internet, Inglese, Impresa), mix di neoliberismo e annunci d’effetto, inizio del declino della scuola? Sostituitele con tante T. T sta per Tribunali, fonte di dispiaceri per il nostro ministro. Gli “incidenti di percorso” dell’”Epocale Riforma” iniziano dagli ATA.


Il Tar Lazio, su richiesta di Snals-Confsal, ha messo in discussione l’articolo 64 del D.L. 112/2008, (l. 133/2008 – 135mila posti di lavoro in meno a scuola), che riduce del 17% amministrativi tecnici e ausiliari: la norma risulta “ispirata a mere esigenze di cassa”. Altro che “razionalizzazione e semplificazione”. Un giudice di Genova ha attribuito un ampio risarcimento a 15 precari senza posto di lavoro, dopo che la Consulta aveva dichiarato a febbraio incostituzionale l’inserimento “in coda” nelle graduatorie.

E così il Codacons ha promosso la più ampia class action pubblica italiana; docenti della scuola e universitari a contratto rivendicano i propri diritti e hanno diffidato i ministri di Istruzione e Pubblica Amministrazione: sono 40mila precari che chiedono stabilizzazione e 30mila euro ciascuno di risarcimento. Ancora Codacons, ancora class action, stavolta sulle aule-pollaio, zeppe di studenti, in condizioni che violano i limiti di legge: in gennaio il Tar Lazio ha accolto l’istanza contro il MIUR. Il tribunale ordinario di Milano ha poi accertato “la natura discriminatoria della decisione delle amministrazioni scolastiche di ridurre le ore di sostegno scolastico per l’anno in corso rispetto a quelle fornite nell’anno scolastico precedente”, ordinando “la cessazione della condotta discriminatoria” e condannando “i convenuti, ciascuno per le rispettive competenze, a ripristinare, entro 30 giorni dalla comunicazione della presente ordinanza, per i figli dei ricorrenti il medesimo numero di ore di sostegno fornito loro nell’anno scolastico 2009/2010?. Ancora la Consulta – sentenza 92/2011 – ha stabilito che la disciplina per istituire scuole dell’infanzia spetta alle Regioni e non allo Stato; mentre sono competenza statale i criteri per istituzione e funzionamento di quelle del 1° ciclo. La Corte ha in parte accolto i ricorsi con cui Toscana e Piemonte sollevavano conflitto di attribuzione, lamentando la lesione di funzioni regionali (art.117 della Carta) e il contrasto delle norme impugnate con il principio di leale collaborazione (art.118), per la mancata previsione della necessaria intesa con le Regioni, e con quello di sussidiarietà.

Insomma: il diritto si configura come baluardo di civiltà in un Paese in cui non è ancora possibile costruire, con concordi azioni unitarie, opposizione costante ed intransigente ai tagli che il governo camuffa con una sigla buona per ogni stagione: “riforma”. Che i tribunali arrivino là dove la mancata coesione tra forze democratiche non contrasta in maniera adeguata una politica dissennata che ha individuato nella scuola una fonte di profitto, anziché di investimento, è triste ed evidente. Altrettanto evidente è che la scuola delle molte T ci rimanda alla formula della Moratti, riveduta e corretta: I come inadempienza, improvvisazione, inanità. Dilettanti allo sbaraglio, che imperversano aggiungendo una quarta e più grave I: illegittimità.
 

Da Il Fatto Quotidiano del 10 aprile 2011

"Associazione Per la Scuola della Repubblica"


IL TAR DEL LAZIO BOCCIA LA MINISTRA GELMINI


Il diritto, la ragione e le lotte di insegnanti, studenti, genitori, lavoratori della scuola battono l'arroganza di un Governo che ha sfidato il TAR del Lazio ritenendo superfluo presentarsi alle udienze.

Il TAR del Lazio ha annullato con una serie di sentenze emesse in data 14 aprile 2011 i tagli agli Organici dei docenti nelle scuole primarie e superiori per gli a.s. 2009-10, 2010-11. I due ricorsi erano stati proposti da centinaia di docenti,genitori,studenti, dall'Associazione Nazionale "Per la Scuola della Repubblica", dal Comitato bolognese Scuola e Costituzione, dal CRIDES di Roma, col sostegno del Tavolo Toscano per la difesa della Scuola statale, di numerosi

comitati, coordinamenti movimenti di cittadini del mondo della scuola, e con l'assistenza degli Avv. Corrado Mauceri, Maria Virgilio,Fausto Buccellato ed altri. Nel secondo ricorso si erano costituiti ad adjuvandum le Province di Bologna, Cosenza, Perugia,Pistoia, Vibo Valentia, i Comuni di Imola,

Empoli, Certaldo, Castiglionfiorentino, il Codacons.

Nell'udienza del 19 luglio 2010 il TAR aveva già ritenuto che i provvedimenti impugnati fossero illegittimi essendo state usate le circolari come fossero leggi. La sentenza di merito 3271/2011 ha riconfermato tale giudizio e obbliga l'amministrazione a riesaminare "le regole relative al dimensionamento degli organici e degli orari di insegnamento". Tale riesame richiede una proposta coerente con le motivazioni

della presente sentenza, che andrà sottoposta al CNPI e alla Conferenza Unificata.

Mentre alleghiamo al presente comunicato gli approfondimenti nel merito e nelle articolazioni delle citate sentenze, nonché le proposte operative formulate dall'avv. Mauceri nell'ambito del Tavolo Toscano, alla luce di questa importantissima sentenza come Associazione Nazionale "Per la Scuola della Repubblica" teniamo ad evidenziare due fondamentali considerazioni:

a) La ministra Gelmini ha agito illegalmente e gli effetti di tali illegittimità appaiono a tutto campo nella circ.21 del 14.3.2011 che riproduce ancora una volta i provvedimenti impugnati;

b) Di fronte alla contestazione da parte della giustizia amministrativa della dissennata politica scolastica del Governo, le forze politiche di opposizione e i movimenti, i sindacati, tutti insieme riusciranno a far valere le illegittimità dichiarate dai Tribunali?

Infine, il TAR ribadisce le competenze delle Regioni sugli organici: questa volta faranno esse la loro parte per difendere la scuola della Repubblica? Si impegneranno per bloccare i tagli di altri 20.000 docenti e 14.000 unità di personale ATA, previsti per il prossimo anno, o continueranno a disinteressarsene?

Noi sempre più ribadiamo la profonda convinzione,che solo con l'azione unita del mondo della scuola e delle istituzioni locali sarà possibile riaffermare il ruolo della Scuola della Costituzione: la scuola di tutti e tutte per tutti/e.

 

 

 

LA SENTENZA

Tar: "illegittimi" i tagli al personale
Battaglia sulle graduatorie dei precari

Il Tribunale amministrativo del Lazio boccia le circolari della Gelmini che hanno "eliminato" 67 mila cattedre in due anni: al momento nessuno può prevedere le conseguenze. L'Avvocatura dello Stato: impossibile impedire lo spostamento di provincia senza una legge ad hoc

di SALVO INTRAVAIAI tagli agli organici del personale scolastico sono illegittimi: lo ha stabilito una sentenza del Tar del Lazio. Intanto, la partita dell'aggiornamento delle graduatorie dei precari potrebbe trasformarsi in una battaglia politica dagli esiti imprevedibili. Quella del Tar Lazio di ieri, per il ministero dell'Istruzione, è l'ennesima bocciatura da parte della giustizia amministrativa, dopo quelle relative alle graduatorie ad esaurimento, alle classi sovraffollate e quella sulle riduzioni di orario per gli istituti tecnici e professionali, solo per citare le ultime in ordine di tempo. Questa volta, a ricorrere contro i provvedimenti del ministero sono stati un Comune (quello di Fiesole), la Flc Cgil e diversi genitori.

Secondo i giudici, sono due i motivi che hanno determinato l'annullamento delle circolari ministeriali sul taglio di 67 mila cattedre negli anni scolastici 2009/2010 e 2010/2011. Il primo, riguarda lo strumento utilizzato da viale Trastevere per alleggerire gli organici del personale docente: una semplice circolare ministeriale che si appoggiava su una bozza di decreto interministeriale. Per sforbiciare 42 mila posti l'anno scorso e 25 mila quest'anno "l'amministrazione ha diramato la circolare", la numero 38/09, "allegando un mero 'schema' di decreto interministeriale, non ancora formalmente in vigore", scrivono i giudici. 

Il secondo motivo attiene alla procedura seguita. "In particolare  - si legge nel dispositivo  -  lo schema di decreto, non solo sarebbe da ritenersi atto privo di attuale efficacia giuridica, ma sarebbe altresì approvato senza il 'previo parere delle Commissioni parlamentari competenti' invece espressamente prescritto dalla norma". Insomma, ancora una volta, come più volte lamentato dalle opposizioni, sarebbe stato esautorato il  Parlamento. Al momento nessuno è in grado di prevedere gli effetti del provvedimento del Tar. 

Una cosa è certa, per effetto del taglio di 87 mila cattedre in tre anni, migliaia di supplenti hanno perso posto e stipendio e milioni di bambini e studenti italiani hanno perso decine di ore di lezione in classe. Per non parlare delle migliaia di docenti di ruolo costretti a fare le valigie, magari dopo anni di servizio nella stessa scuola, perché con la riforma Gelmini la loro materia è stata falcidiata. Ricominciando, in qualità di docente "sovranumerario", a fare il pendolare e, non più giovanissimo, a percorrere decine di chilometri per recarsi a scuola. 

In queste ore si fanno sempre più insistenti le voci di un prossimo decreto sull'aggiornamento delle graduatorie ad esaurimento dei precari con la possibilità per gli stessi di cambiare provincia. Dopo la recente sentenza della Corte costituzionale, che ha dichiarato illegittime le graduatorie "di coda" inventate dalla Gelmini, arriva il parere dell'Avvocatura dello Stato richiesto da viale Trastevere, secondo il quale non è possibile impedire lo spostamento di provincia senza una norma di legge ad hoc. 

A questo proposito, il ministero starebbe per emanare, quindi, un decreto di aggiornamento delle graduatorie con il quale consentirà l'inserimento "a pettine" - cioè con il proprio punteggio - ma in una sola provincia. Una notizia che è attesissima da migliaia di precari meridionali, pronti a fare le valigie alla volta delle regioni del Nord, dove le cattedre a disposizione sono tantissime e le probabilità di lavorare aumentano in modo esponenziale. 

Ma, da tempo, l'ipotesi non piace alla Lega, che col senatore Mario Pittoni si è fatto promotore di una proposta di legge che prevede liste regionali suddivise in due sezioni: A e B. Questa volta, però, il ministero è tra l'incudine e il martello: qualche giorno fa 61 deputati, quasi tutti meridionali, hanno chiesto al ministro Gelmini di portare la questione in Parlamento. Un chiaro avvertimento al governo: con i tempi che corrono un provvedimento di legge pro-Lega potrebbe riservare brutte sorprese.

(15 aprile 2011)



Carissimi,

ho trovato le sentenze che sono più di una, alcune della FLC.

Le nostre sono:

La prima sul ricorso del 2009 contro i decreti sulla primaria che è stato sottoscritto da 1500 docenti e genitori e la seconda contro i decreti sulle superiori sul ricorso  sottoscritto da 750 docenti, genitori, ata e studenti.

Sono una nostra grande vittoria perché non solo annullano i decreti sugli organici ma obbligano il MIUR e rivedere gli stessi previo parere del CNPI e della Conferenza delle regioni.

Che faranno le regioni ?

Stiamogli addosso perché non possono più stare ferme.

Ho fatto anche un primo comunicato che sintetizza la sentenza sulle superiori al link  http://www.comune.bologna.it/iperbole/coscost/ricorsi_Gelmini/indice.htm  dove sono anche le due sentenze.

Ciao

 

Bruno

Arriva la deputata bresciana Gelmini, docenti invitati a non presentarsi PDF Stampa E-mail
Scritto da red   
venerdì 15 aprile 2011
(tratto da Varesenews). La visita di venerdì 12 Novembre all’IS Falcone di Gallarate da parte del Ministro dell’Istruzione Mariastella Gelmini rievoca certe atmosfere asettiche e rarefatte dei periodi bui della nostra e dell’altrui storia, quando si eliminava qualsivoglia elemento di disturbo: ciò che non si inquadrava, andava rimosso. Nel caso specifico pare che a stonare fossero professori e studenti
dell’istituto stesso, i quali per l’occasione sono stati invitati a non presentarsi a scuola per il pomeriggio e la sera: ogni legittima richiesta di spiegazioni è stata respinta in modo evasivo e talora sgarbato. Solo il giorno successivo, l’incontro segreto si è mostrato in tutto il suo grottesco splendore: la ministra che visita una scuola semideserta, circondata da un manipolo di studenti/fotografi e cuochi accuratamente selezionati secondo criteri imperscrutabili; le sue parole di elogio per la splendida scuola, in un italiano per la verità non sempre degno dell’Accademia della Crusca, i nostri dirigenti raggianti davanti ad una tavola imbandita a festa e, infine, la maestrina di turno che si affanna a spiegare l’uso della LIM (Lavagna Interattiva Multimediale), magicamente comparsa insieme alla maestra stessa, per l’occasione. La sensazione che ci pervade è di profonda amarezza: non sappiamo se l’ordine di “evacuare” l’edificio sia stato calato dall’alto perché la Signora dell’istruzione teme – forse a ragione – un confronto diretto o se l’iniziativa sia stata frutto dello zelo della nostra Dirigente che ha così voluto regalare alcune ore serene all’illustre ospite; certo è che si è fatto un grave torto a una categoria di lavoratori che ha l’importante compito di educare e formare gli individui di domani, e ai loro studenti che sono i veri protagonisti nel mondo della formazione.Essere trattati come potenziali disturbatori dell’ordine pubblico ci indigna.

Gallarate, Cristina Luoni e altri 40 docenti

(tratto da Varesenews: una lettera scritta dagli insegnanti dell’Istituto Falcone di Gallarate, dove la settimana scorsa si è recata in visita la deputata bresciana Maria Stella Gelmini)

Pubblicato Domenica 17 Aprile 2011 - 16:38 (letto 3972 volte)
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avatarDa: Megan Data: Mercoledi 11 Aprile 2012 - 13:19

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